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Presentazione

La mia passione per il cicloturismo è nata nel 2012 all' età di 54 anni, durante un periodo di pausa forzata dall' attività sportiva che pratico da anni(l' arrampicata). Verificata fin da subito l' impossibilità di adattare un portapacchi alla vecchia bici da corsa,letti un po' di articoli e presi in esame i modelli più diffusi, sono passato, in meno di un mese, dall' acquisto della bici e delle borse, al primo vero viaggio durante il quale ho risentito di una preparazione carente e approssimativa. Nei viaggi successivi, memore della lezione, ho curato meglio l' allenamento e non dico che i viaggi seguenti siano state passeggiate , ma sono stati sicuramente meno sofferti.

A differenza di altre attività sportive, nel cicloturismo non esistono regole universali e ognuno ha le proprie. Le mie sono essenzialmente dettate dal voler massimizzare i tempi, in parte perchè abituato dalla pratica dell'alpinismo e in parte a causa dei pochi giorni di cui solitamente dispongo. Quindi :
- viaggio da solo: questo comporta vantaggi(scelgo quando partire e le medie sono quelle dettate dal mio stato di forma) e svantaggi("tirare" sempre da primo e ,magari con il vento contrario, è più faticoso che in due)
- sono logisticamente autosufficiente: significa dormire in tenda e mangiare comprando il necessario lungo il tragitto anche se,quando piove o non esistano campeggi , ripiego su alberghetti e ostelli. Altre volte, quando non ci sono campeggi ed è tardi opto per il bivacco.
- pianifico il viaggio a priori  e percorro più strada possibile: effettuo raramente deviazioni "turistiche" e non mi soffermo quasi mai a visitare i paesi/città dove transito.Faccio brevi soste,una o due volte, per mangiare qualcosa e riprendere fiato.

Ogni viaggio insegna qualcosa di nuovo per migliorare e ottimizzare l'uso delle apparecchiature, la selezione del bagaglio e la scelta dell' alimentazione. Ogni viaggio è nuovo e diverso dai precedenti, ma una cosa li accomuna tutti: un impercettibile stato di ansia che ci accompagna sino dalla partenza; forse perché l'imprevisto banale o serio si può presentare in qualsiasi momento vanificando in un attimo una lunga preparazione. La strategia per ridurre il "rischio ritirata" è, in primo luogo, quella di prepararsi adeguatamente, accumulando tanti km e tanto dislivello e cercando di pianificare al meglio il tragitto. Al riguardo, dal viaggio "Lisbona-Tolosa" , utilizzo STRAVA.COM su PC per creare il percorso e in viaggio LOCUSMAP su Smartphone per seguirlo. Inoltre sulla borsa anteriore ho anche una tradizionale road-map dove riporto : paesi ,numero di strada,distanza da inizio tappa e quote.

Angelo Ferrando   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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